TECNICHE DI INTERROGATORIO
Grazie alle tecniche di analisi scientifica del linguaggio non verbale del volto ( F.A.C.S) e del corpo (B. C. S), durante un interrogatorio è possibile raccogliere informazioni utili circa la veridicità della testimonianza resa dal sospettato.
Tali tecniche trovano applicazione pratica nell’ambito delle tipologie di interrogatorio più note ed efficaci. Tra queste, quella adottata dall’ F.B.I, l’Intervista Cognitiva Strutturata, suddivisa in sei fasi e finalizzata ad aumentare lo sforzo cognitivo del soggetto, incoraggiandolo ad esporsi maggiormente sia con il linguaggio verbale che non verbale. Il metodo P.E.A.C.E proprio della polizia di Scotland Yard, il quale prevede l’effettuazione di una serie di attività predefinite, denominate appunto con l’acronimo P.E.A.C.E. Il KUBARK, Counter Interrogation, della C.I.A il quale pone in relazione classificandole, diverse metodologie di interrogatorio con determinate tipologie psicoemozionali e il metodo KOUBI di Shin Bet, servizio di sicurezza israeliano, anch’esso caratterizzato da linee guida predefinite. In Italia queste tecniche trovano applicazione di rilievo nell’ambito dell’assunzione delle sommarie informazioni, atto delle indagini preliminari finalizzato ad acquisire informazioni utili per le successive fasi dell’indagine investigativa.
Obiettivo: analizzare il comportamento non verbale del soggetto per valutarne l’attendibilità e quindi
rilevare un possibile comportamento di menzogna.